LE RISORSE PAESAGGISTICHE, ECOLOGICHE E STORICO
CULTURALI
Il territorio del Basso Sinni presenta una sua valenza specifica in tema di
risorse paesaggistiche ed ecologiche. In primo luogo occorre valutarne, al
riguardo, la peculiare posizione, poiché il comprensorio è posto ai margini
dell’imponente sistema naturalistico del Parco del Pollino e della costa ionica
metapontina. Il tratto terminale del Fiume Sinni, inoltre, con l’area della
foce, il Bosco Sottano e il Bosco Soprano (lembi residui dell’imponente bosco
litoraneo di Policoro) costituisce una importante risorsa naturalistica ed
ecologica, tant’è che su parte di questo territorio è stata recentemente
istituita una riserva regionale.
Inoltre,
l’area più interna è ricompresa nel Parco Nazionale del Pollino, e consente a
questa piccola comunità di puntare a uno sviluppo legato soprattutto al turismo
ambientale, qualificandosi come porta di accesso al Parco nazionale. Ma è in
termini di risorse storico-culturali ed archeologiche che è particolarmente ricco
il Basso Sinni. Gli studi attenti ed appassionati del prof. Lorenzo Quilici,
docente di Topografia Antica presso l’Università di Bologna, hanno reso
coscienti le comunità locali della straordinaria ricchezza del territorio,
costituita dai numerosi siti archeologici, anche ellenistici, diffusi
soprattutto nelle aree interne.
Di
conseguenza le popolazioni e le istituzioni hanno preso coscienza della
necessità di promuovere un processo di sviluppo turistico che punti alla forte
valorizzazione di questi territori.
La
ricostruzione storica del Prof. Quilici evidenzia una presenza umana articolata
in tutte le significative epoche storiche. La grande ricchezza ed articolazione
di beni storici ed archeologici, la particolare importanza dei ritrovamenti
nelle aree più interne, unita al vantaggio di posizione determinato
dall’ubicazione del Basso Sinni ai margini delle aree turistiche del
Metapontino e del Pollino e, quindi, di due grandi (anche se ancora in parte
potenziali) poli turistici, costituiscono gli elementi di forza sui quali
puntare. La mancata o insufficiente tutela e valorizzazione di questi beni
degli anni scorsi, la mancanza di una cultura diffusa del restauro del
territorio, del paesaggio e della bellezza e la persistente inesistenza di
strumenti di collegamento ed interazione di questi beni, costituiscono gli
elementi di debolezza che occorre superare.
IL CIRCOLO ARCI DI ROTONDELLA E LE RISORSE LOCALI.
Il
circolo ARCI “La Tarantola” di Rotondella svolge da anni attività di
valorizzazione delle tradizioni popolari, organizzando ogni estate la mostra de
“I cortili aperti” nel centro storico di Rotondella. Ha anche svolto attività
di ricerca per la raccolta de “I canti popolari dell’area del Basso Sinni”
producendo un ipertesto multimediale ed una edizione cartacea nello scorso mese
di luglio, con un finanziamento parziale proveniente dal Programma Comunitario
Leader II, per lo Sviluppo Rurale.
Nel
corso dell’anno ha avviato altre due iniziative di valorizzazione delle risorse
locali, in collaborazione con il Liceo Scientifico “E. Fermi” di Policoro,
nella stessa area del Basso Sinni: una che riguarda i siti archeologici poco
conosciuti e l’altra riguardante i prodotti locali. Pensando di dover
intervenire sulla realtà giovanile di Rotondella, le dirigenti del Circolo
hanno presentato la proposta di coinvolgimento per tali iniziative alle alunne
ed agli alunni rotondellesi iscritti al Liceo Scientifico “E. Fermi” di
Policoro, che sono in numero di trenta. La loro partecipazione al Progetto
costituisce una delle condizioni per l’attribuzione del credito scolastico e
formativo, così come previsto dall’art.5 della Legge 10-12-1997 n.425,
dall’art.11 e 12 del Regolamento del nuovo esame di stato, D.P.R. 23 luglio
1998 n.323, e dal Decreto Ministeriale del 24 febbraio 2000.
L’attività
infatti è in sintonia con il Programma Operativo Nazionale della Scuola, che
mette in evidenza i temi generali relativi all’ambiente, i quali vengono
considerati come elementi fondamentali per le politiche di sviluppo del
territorio. Perciò il Circolo ARCI “La Tarantola” di Rotondella ha inteso
realizzare iniziative di valorizzazione dei siti archeologici delle aree
interne, coincidenti con l’area del Basso Sinni, adottando con la locale
Soprintendenza ai Beni Archeologici il testo della convenzione siglata dal
Ministero dei Beni Culturali e dalle Organizzazioni Nazionali no profit.
Gli
itinerari che si andranno ad individuare vengono proposti alla potenziale
clientela offerta dalla base sociale dei circoli dell’ARCI di tutta Italia e da
alcune associazioni no-profit straniere.
L’INDIVIDUAZIONE DEI PERCORSI DA
VALORIZZARE
L’individuazione
dei percorsi da valorizzare è avvenuta proprio sulla base del lavoro che
Lorenzo Quilici, all’epoca studente, svolse in diverse tappe negli anni sessanta
e concluse nel 1967. Lo studio, ricco di cartografie e di dettagliate
descrizioni, non solo riporta centinaia di siti archeologici, ma descrive
particolarmente gli itinerari usati dai popoli antichi, e soprattutto greci. Ci
siamo rifatti anche alla sua recentissima “Relazione-Progetto di valorizzazione
storico-turistica dei siti archeologici del Basso Sinni”. Complessivamente sono
stati individuati, ai fini della Legge Regionale n.51/2000, sette assi viari di
lunga percorrenza, per un totale di circa 134 chilometri, e diciannove percorsi
di interesse comunale ed intercomunale, per un totale di circa 58 chilometri.
Nella cartografia 1:25.000 i primi sono riportati in rosso, mentre gli altri in
colore verde. In nero sono le linee dei confini comunali, mentre sono colorate
in giallo le aree di interesse archeologico e storico-artistico.
Dai
numerosi sopralluoghi effettuati risulta evidente che la viabilità storica si è
meglio conservata nella zona interna. In alcuni tratti essa è stata resa idonea
al trasporto su gomma, con la realizzazione di moderne strade interpoderali, in
altri conserva ancora i resti dell’antica funzione (mulattiere, carrarecce,
sentieri, ecc.).
Proprio
nella zona interna inoltre la viabilità storica svolge la sua funzione di
collegamento con i centri storici e le aree archeologiche dei vicini comuni
calabresi. A tal proposito non ci sembra superfluo sottolineare la necessità
che l’Assessore Regionale di Basilicata all’Assetto del territorio promuova una
intesa con la Regione Calabria, ai sensi dell’art. 8 del DPR 24 luglio 1977
n.616, così come prevede il comma 3 dell’art. 4 della Legge Regionale
n.51/2000. Dei sette assi viari di lunga percorrenza, tre sono quelli che
attraversano le valli del Sinni e dell’Agri:
1.
Pisticci – Tursi – Rotondella - Nocara, di oltre trenta chilometri;
2. La
litoranea preistorica, di oltre quindici chilometri;
3.
L’antica litoranea Jonica, Tratturo del Re, di oltre tredici chilometri.
Gli
altri quattro assi viari di lunga percorrenza si svolgono invece in parallelo
al letto del fiume Sinni:
4.
Heraclea - Tursi, per circa ventuno chilometri;
5.
Litoranea preistorica - Tursi, per oltre diciotto chilometri;
6.
Tratturo Regio - San Pietro – Rotondella - San Giorgio Lucano, per oltre
ventuno chilometri;
7.
Cugno dei Vagni - Monte Coppolo - San Giorgio Lucano, per circa sedici
PERCORSI DI INTERESSE
I
percorsi di interesse comunale ed intercomunale sono invece i seguenti.
1.
San Giorgio Lucano.
1.1
Calanche (km.0.400)
1.2
Madonna del Pantano (km. 0.400)
1.3
Val Fineo (km. 0.300)
2. Valsinni
2.1
Valsinni – Monte Coppolo (km. 2.5)
2.2
Valsinni – Masseria Carbone – L’armi dei gatti – Nocara (km.6)
2.3
Valsinni – Mancosa – Rotondella (km. 5)
3. Colobraro.
3.1
Fontanianna (km.2)
3.2
Madonna della Neve (km. 0.400)
4. Tursi
4.1
Tursi – Rotondella (km.5)
4.2
Tursi – Pisticci (km.4.5)
5. Rotondella.
5.1
Canale Ruggiero – Trisaia (km.4)
5.2
Rotondella – Mortella – Anglona (km. 6.5)
5.3
Rotondella – Petto del Mulino – Tursi (km. 4)
5.4
Rotondella – Mancosa – Valsinni (km. 5)
5.5
Rotondella – Nova Siri (km. 4)
6. Nova Siri.
6.1
Nova Siri – Canna (km. 3.5)
6.2
Nova Siri – Cappella della Sulla (km.1)
6.3
Nova Siri – Serra Maiori (km.6)
6.4
Nova Siri – Rotondella (km.2.5)